OVUNQUE UN MAESTRO

Divertente apologo tratto da
“La tecnica della scuola”
3 ottobre 2016

Gesù andò sulla montagna. E quando si fu seduto, i dodici vennero a lui.
Sollevò gli occhi sui suoi discepoli e disse:

Beati i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli. Beati coloro che soffrono perché saranno consolati. Beati i buoni perché essi possederanno la terra..

Quando Gesù ebbe finito, Simon Pietro disse: “Dobbiamo scrivere?”
Poi Andrea chiese: “Dobbiamo studiare tutto ciò?”
Filippo aggiunse: “A memoria?”
Giovanni disse: “Io non ho il foglio”
E Giacomo aggiunse: “Io, non ho più l’inchiostro nella mia penna!”

Preoccupato, Bartolomeo chiese: “Dopo ci sarà un’interrogazione?”
E Marco disse: “Come si scrive felice?”
Matteo si alzò e lasciò la montagna senza aspettare, dicendo: “Posso andare in bagno?”.Simone chiese: “Quando si mangia?”
E Giuda disse infine: “Che cosa avete detto dopo poveri? sono rimasto indietro!”

Venne poi un grande sacerdote del tempio, si avvicinò a Gesù e chiese:
“Qual era la problematica di partenza? Quali erano i tuoi obiettivi trasversali? A quale competenza facevi riferimento? Perché non hai fatto un lavoro di gruppo con gli apostoli? Perché questa pedagogia frontale? Era la più appropriata?”

Gesù si sedette. E pianse.

 

LE FRASI CELEBRI
Il collegio è soprano
Voglio spezzare un’arancia
Devo stillare il verbale
Oh, my gosht!

 

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