Divertente apologo tratto da
“La tecnica della scuola”
3 ottobre 2016
Gesù andò sulla montagna. E quando si fu seduto, i dodici vennero a lui.
Sollevò gli occhi sui suoi discepoli e disse: Continue reading “OVUNQUE UN MAESTRO”
Divertente apologo tratto da
“La tecnica della scuola”
3 ottobre 2016
Gesù andò sulla montagna. E quando si fu seduto, i dodici vennero a lui.
Sollevò gli occhi sui suoi discepoli e disse: Continue reading “OVUNQUE UN MAESTRO”
Da una vecchia polemica risalente al 18 MARZO 2013
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/18/il-ragazzo-ama-il-latino-ed-subito.html
Il ragazzo ama il latino! di STEFANO BARTEZZAGHI Continue reading “AIUTO! QUEL RAGAZZO AMA IL LATINO”
Non si impara il latino e il greco per parlare queste lingue,
per fare i camerieri o gli interpreti o che so io. Continue reading “GRAMSCI E GLI STUDI CLASSICI”
“Caro professore, lei dovrà insegnare al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Continue reading “LINCOLN ALL’INSEGNANTE DEL FIGLIO”
*Da Idea di Thomas More
a cura di Angelo Paredi, Marialisa Bertagnoni e Cesare Grampa,
Neri pozza editore, Vicenza 1978 pp. 141-142 e p. 118.
La versione italiana della preghiera è di Marialisa Bertagnoni;
quella dell’aforisma è di Luigi Firpo. Continue reading “SE PROPRIO DEVI PREGARE…”
“Ma perché bisogna sempre parlare…? Io trovo che spesso si dovrebbe tacere, e vivere in silenzio. Più si parla, più le parole non vogliono dir niente. Mi ha sempre colpito il fatto che non si può vivere senza parlare… Sarebbe bello… Sarebbe come se… se ci si amasse di più.. Continue reading “A VOLTE QUESTA”
“Non mi interessa sapere che cosa fai per vivere.
E non mi interessa sapere quanti anni hai.
Io voglio sapere se rischieresti di renderti ridicolo per l’avventura di esistere.
Voglio sapere se puoi sedere col dolore, mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, o logorarlo, o ripararlo.
Non mi importa sapere dove vivi e quanti soldi hai.
Voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione, consumata fino all’osso, e fare ciò che deve essere fatto con i ragazzi.
Non mi importa dove o cosa o con chi hai studiato.
Io voglio sapere cosa ti sostiene quando tutto casca”
«L’invito» di Oriah Mountain Dreamer
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà.
Se ce n’è uno, è quello che è già qui.
Ed è l’inferno che abitiamo tutti i giorni,
e che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte
fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso
ed esige attenzione e apprendimento continui:
ed è cercare, e saper riconoscere, chi e cosa,
in mezzo all’inferno, non è inferno.
E farlo durare, e dargli spazio.
(I. Calvino, “Le città invisibili”)
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