LA CURA

Dedicato a Paola,
che mi ha chiesto
la parola che cura

 

Dicono che la parola che cura sia “perdono”.
Ma non è la mia.
Che razza di aiuto è, dire a qualcuno: “perdona”?
E’ come dire “ama” o “non amare”. E’ come dire “leggi”.
E’ come quando ti hanno detto “coraggio”.

Io non so dire di perdono.
Sto con gli antichi, che non lo conoscevano. La parola “perdono” sul vocabolario di Latino non esiste. Esistono concetti similari ma diversi, per esempio venia, parente della pietà e della compassione. Oppure excusatio, da “causa”: perdonare significherebbe smettere di ritenere qualcuno la causa di un male.
La causa di un male, comprendi?

Il perdono, in quanto “dono”, si può dare solo con amore.

Tu ti ami, non è vero, Paola? E allora l’unico perdono che puoi dare è a te stessa: perdonati, perché hai mostrato il fianco, quando addirittura non hai goduto della perversione della sottomissione.
Perdonati, liberati, sciogliti.
Prova a dire: per il male che mi hai fatto, io mi perdono.

Per tutto il resto, esiste il “condono”.
Condona, recedi dal contratto, non aggiungere una sola parola.
Per ogni tua sillaba, il vampiro si rigonfia, e anche se è già attaccato al collo di un’altra vittima, poveretta, un collo non gli basta, gliene servono due, tre, quattro. Un collo vale l’altro, purché abbia sangue.
Fa’ che uno di quei colli non sia più il tuo.

Perdona te stessa, e condona il tuo vampiro.
Il condono è il tuo paletto di legno.
C’è liberazione, nel condono.
Condona, riprendi il viaggio.
Chiudi tutto, blocca, filtra, abbassa ogni serranda, esci di casa.
Apri a quel cuore che hai dovuto chiudere in cantina. Quante volte già è rinato? Quante altre volte l’hai visto rifiorire?
Lascia agli altri l’amore liquido.
Cerca la roccia.
Succederà.
E’ la vita: correre il rischio.
Imparare.
Andare, aprire, ma non all’acqua.
Concedersi ancora, ma non all’acqua.
Arriverà.

Se non ti chiami Lee Holloway (quella di Secretary) o Justine (quella di De Sade) e non provi alcun gusto nella sofferenza, funzionerà.

Dai.
Levagli dalle mani il giocattolino.

Lascia il deserto in cui ti ha ridotta.

Sarà facile, non ci vorrà tanto.
Un gesto varrà più di mille parole.

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.