HAIR, ANCORA

C’è una tragedia che accade nella vita di tutte le donne, prima o poi.

Accade sempre, anche quando si tratta di donne colte, laureate, preparate, e non importa, accade lo stesso, non puoi farci niente. Ti travolge come un uragano, e ti getta nel panico totale.

Ebbene, oggi è accaduto a me. Ho fatto la cazzata: sono andata dal parrucchiere e gli ho detto la fatidica frase: ” FAI TU”.

Lo so, lo so. Non dite nulla…

A mia discolpa posso solo dire che mi sono immediatamente resa conto, l’ho capito subito… ma era comunque troppo tardi, non sono riuscita a tornare indietro. E ho fatto come faccio sempre: ho chiuso gli occhi, e sono uscita da me, volata via, come se il corpo non fosse più mio.

E quando alla fine ho aperto gli occhi… orrore! Chi era quella? La sorella scema di Amelie? L’ultimo dei Marines, reduce dalla guerra del Vietnam?

Devo essere sbiancata, perché tutti in salone mi hanno circondata amorevolmente, chiedendomi se mi piaceva, e mi hanno offerto un caffè.

Ero senza parole, davanti a tanta arte!
D’altra parte, in quelle situazioni, che cosa fare? La colpa è mia! solo mia! solo mia e della maledetta frase: “FAI TU”. Nessuna donna mai, in nessuna circostanza, in nessun luogo – che sia il macellaio il medico il calzolaio – dovrebbe mai dire a chicchessia A CHICCHESSIA la frase: “fai tu”.

E invece io l’ho detta.

Senza alzare lo sguardo da terra, evitando ogni specchio, mi trascino alla cassa, pago (tocca pure pagare), esco, mi infilo gli occhiali da sole, cerco freneticamente nel bagagliaio un cappello. L’unico cappello che ho in macchina è adatto alla grande nevicata del 2012. Corro alla guida, torno a casa, digito su Google “tagli capelli corti 2019” e sì, sembra un taglio di tendenza, ma porca miseria, io sono contraria alle tendenze, specialmente se tendono verso lo schifo.

Allora faccio una bella pensata, cerco un taglio di capelli 2019 molto trandy, ancora più corto, da stampare e da mostrare domani mattina a Edward mani di forbice, dicendogli con la voce strozzata, mentre gli lascio intravedere, nascosto nella mia borsa, un coltello da cucina ben affilato: “FAMMI SUBITO QUESTO TAGLIO E GUARDA CHE LO VOGLIO MALEDETTAMENTE UGUALE”.

Quanto a te che leggi, ti avviso: se mi incontrerai, in questi giorni, guardati bene dal dire frasi del tipo uuuhhh…. come stai bene!…. Hai tagliato i capelli?…. No. Non ho tagliato i capelli: ho cambiato sesso e sono andata da un barbiere pellerossa che mi ha fatto lo scalpo, l’ha appeso al suo tomahawk e l’ha mostrato a tutta la tribù. Perciò smettila di guardarmi con quella faccia, so leggere gli occhi. E leggo nei tuoi occhi che ti stai trattenendo dal ridere. Guarda che quando ti ho incontrata io quel giorno che ti avevano fatti i capelli del colore di un alpaca di 58 anni, non ho riso. Ho fatto finta di non vederti. Mi sono girata dall’altro lato, in un gesto estremo di pietas. E quando ti appiopparono quel vestito che ti faceva sembrare una salsiccia strozzata? ne vogliamo parlare? non dissi niente, abbassai solo lo sguardo.
Quindi, cerca di fare lo stesso. Non ridere, non dire niente, girati dall’altro lato.

E sappi anche che ogni volta che ho visto quei programmi televisivi dove i cuochi e i parrucchieri sembrano delle divinità, ho riso di cuore di tutti quelli che si davano in pasto ai Guru della cucina e del salone per capelli. Ho sempre detto: ma guarda che cretini!  E nelle fotografie del “prima e dopo” preferivo sempre il prima.
Edward mi ha colto in un momento di debolezza…

La verità è che siamo in preda alla follia perversa di cuochi e parrucchieri come se piovesse. Tutti grandi artisti! è un delirio, alimentato dai gregari che li circondano.

Per fortuna la scuola è chiusa, e in 10 giorni qualcosa mi verrà in testa (è il caso di dire).

E non dirò mai più “fai tu”.

Se mi diranno “faccio io”, dirò “FANCU’ “.


Sinead O Connor – Feel so different

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