INTERFERENZE AUTOMATICHE

Mi porta dove vuole,
il mio cane.
Scandisce il mio tempo,
mi faccio comandare,
non ho fretta,
ho tempo
ho tutto il tempo
più niente affidando al domani.

Chiudo la porta e giro la chiave,
io senza parlare
lui senza abbaiare.

Ho vino,
castagne
e un letto di morbide foglie.

Il mio cane scandisce la strada,
lui senza abbaiare,
io senza parlare.

La mia capanna è calda,
e le ombre cadono più lunghe dall’alto dei monti.

Colori di fuoco,
terra bruciata,
anima strappata.

(Così decise Venere, cui piace con crudele scherzo
appaiare forme e animi)

Legna da ardere,
porta accostata,
sabbia bagnata

… dove poggia il suo candido piede da sola
colei che chiamavi tua dea.



teo_io_piede

(The battle of Evermore)

One thought on “INTERFERENZE AUTOMATICHE”

  1. Piedi di bambina, sfiorati da candide vesti,
    sulla sabbia bagnata, toccano la Madre terra.
    L’animo, ancorato alla concreta vita
    non nega all’attimo, la salvifica leggerezza.
    L’amico fedele, non si cura
    lo guida, la saggezza dell’istinto
    nel quale ogni domanda trova immediata risposta.

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