D’AMORE, DI CORAZZE E D’ALTRO ANCORA

Questo scritto è dedicato a Gianpaolo,
che ha ripristinato il blog dopo l’attacco pirata.
Gianpaolo che ho seguito per soli due anni,
orsono ventisei,
Gianpaolo che da allora pensa
chissà perché
di essere in debito con me.
Grazie

Io non faccio un mestiere.
Non trasmetto sapere.
Aiuto ragazzi e ragazze
a forare corazze.

A loro sembra bastare.

Ma per bucare li devi amare,
è cosa essenziale,
non si può fare senza questa,
io amo di loro ciò che altri detesta.
Generazioni passano,
i loro capelli cambiano
cambia la loro musica,
ma le paure, oh,
sono sempre le stesse.

Io insegno solo
a lasciarsi amare.

E a loro
(almeno a loro)
sembra bastare.

 

il_bacio
 
<
The years after – I’d love to change the world

SCHINDLER LIST

E aspetto, trepida, aspetto
che esca una lista di nomi,
la lista dei buoni.
Magari ci fosse anche il mio.

Cattiva, aspetto su un filo
straniera alla casa, alla gente
sospesa.

Come un ragno, appesa.
Come in una stazione,
in sala d’attesa.
Come alla fermata del tram,
sotto la pensilina
guardo seduta gente che cammina.

Una fermata in aperta campagna,
una fermata per le corriere,
strada di polvere e di macerie.

E’ vita o tempo, quello che passa?
Vita, se vita
è quella di chi aspetta.

 
report aqbce



I Melt – L’intensità standard del vuoto

MEMORIA SELETTIVA

Quattr’anni in pochi metri
e tutta la mia roba
fuori dalla capanna.

La roba con due b
io non me la ricordo più.

L’avere e l’essere legato quell’avere
dopo quattr’anni e pochi metri quadri
di capanna
io non me li ricordo

– il tavolo in ciliegio
le sedie nuove e la cucina bella
con il forno alto a colonna
e come usarlo –

io non me li ricordo.

Ecco io ora
ricordo solo

e solo so (e se non m’abbandona)

quello che con i piedi e con le mani
mi fa vivere fino a domani.


leggere



Tragically Hip – Scared

ALSO SPRACHT

 
Tu sei
la mia Libertà di essere.

E io non ho mai voluto altro,
né alcuna cosa voglio,
se non essere la tua Libertà.

Non ti devo rispetto,
né fedeltà, né amore.
Né tu li devi a me.

Tanto, chi giura mente.

Tu non giuri niente,
io non ti giuro niente.

 

tolstoy-quote-nietzsche



Blue Cheer – Peace of Mind

LA PRINCIPESSA CAPRICCIOSA

 
Oh, la principessa!

La principessa ha tutto ciò che vuole!
Lei indica una cosa con il dito e quella è sua!

Questo, quello, quell’altro, l’altro ancora
ammucchia, abbranca, affastella!

Le cose che lei vuole non si vogliono tra di loro
ma lei le mette in coro!

Vuole tutti in ginocchio!
vuole, ma non dà nulla!

Prende, pretende, affianca,
finché non se ne stanca.

Nessuno deve dire no,
nessuno resistere le può!

Oh principessa,
tieniti pure chi ti adora
stesa nella tua bara di cristallo!

Devi farla in mille pezzi
per scoprire cos’è un ballo!

Ma tu no,
tu lì ci resterai,
e morta ci vivrai.
 

capriccio


No princess – ashley tisdale

IL GRAN CALEIDOSCOPIO

 
Il Gran Caleidoscopio
ah, che spettacolo!
mescola i mille pezzettini iridescenti
che sono i cuori ed i pensieri delle genti.

Lui fa girare tutto un po’ per caso.
Con certi pezzettini si diverte,
e quello mio lo prende per il naso.

Un giorno, per esempio,
l’ha visto qui da solo ed appartato
danzare quel suo blues appassionato.

E là di fianco, proprio all’altro lato,
vide per caso pure quello tuo.
Danzava pure lui, un po’ isolato.

Eri un cristallo verde
luccicante
col ritmo uguale al mio,
solo un bel po’ distante.

Il Gran Caleidoscopio gira e gira…
… e mi sei finito accanto.

Ora danziamo insieme
il nostro incanto.

 

caleidoscopio

Ed Sheeran – Open youe ears


UFFICIALMENTE NIENTE

 

Seri professionisti l’hanno ammesso
alcuni me l’hanno proprio scritto
certificato in chiaro e in tondo.

Altri me l’hanno detto con lo sguardo
scrollando un po’ la testa,
e con la bocca in giù.

Io sono:
ufficialmente inutile
ufficialmente umile
ufficialmente invisibile
ufficialmente vecchia
ufficialmente niente.

Oh! meraviglia…
ufficialmente libera!
 
Carta_identita



Bennato – MM (LP “Non farti cadere le braccia)

C’EST LA VIE

 
O lettore, perdona se non cito.

So bene che è uno sport assai ambito,
ma se cerco una parola che è già detta
io non mi ci rivedo, e mi sta stretta.

Ma in tutto quel che dico
tu puoi trovarci un buon sapore antico.

Io dico
di Amore e Morte
e di quel che ci è toccato in sorte.

Ecco
questo è quello che scrivo qui:
c’est la vie.
 

eros e tanatos


C’est La Vie – Emerson, Lake and Palmer

COME LA TALPA HA GLI OCCHI

Come la talpa ha gli occhi
velati dagli anni della vita sottosuolo

quattr’anni io vissi nella terra,
quattr’anni sottosuolo,
come una talpa la tana,
in mezzo alle macerie
senza ossigeno
e memoria.

Tu
sei stato gli occhi miei.

Aria rubata alla notte
e luce bella da ballarci dentro.

Silenzio d’attesa,
luce di sole accesa

e i miei occhi
finalmente

aperti.


occhi




IL SANTUARIO

 
C’era una volta un posto magico e incantato
di quelli che ha scolpito il padreterno,
quelli dove c’è qualche apparizione,
qualche visione mistica,
qualcosa che rimanda a un paradiso.

E c’era un prete buono che diceva messa
un prete aperto, che perdonava assai
faceva entrare tutti e non chiedeva mai.

Perfino i cani lui faceva entrare
e loro se lo stavano a guardare
fieri e mansueti, senza litigare.

Quel santuario era dei montanari,
di chi con Dio ci parla in posti rari,
di chi è pecora nera e fuorilegge
di chi si sente lupo, più che gregge.

Erano rimaste ormai poche certezze
a chi col terremoto aveva perso tutto.
Una di queste era quel santuario
e ci s’andava o per grazia, o per Calvario.

Uomini poi di buoni intenti
vollero aggiungere cose più accoglienti:
luce, latrine, regolamenti.
Da posto sacro, di poche pretese,
divenne a modo suo Villa Borghese.

E invece di riurbanizzare la città
s’è urbanizzato questo posto qua.

Fa niente, tenetevi anche questo.
Ce ne cerchiamo un altro col sorriso.

E sarà una scala
per il Paradiso.
 

madonna fore


LAUS

 
Preghiera è questo cielo azzurro
che io cammino piano con lo sguardo.

E questa terra e questo sentimento
e questa gratitudine che sento.

Preghiera è quando onoro il corpo mio
con tutto ciò che gli ha creato dio.

Preghiera grande è questo mio respiro,
quest’anima che sento forte e piena
quest’armonia, questo sentirmi viva.

La tenerezza, la grande compassione
per questa povera città distrutta
per me, per noi, distrutti insieme a lei.

Preghiera è questo caldo vento
della ricostruzione che io sento,
vento che tira, vento che bussa forte

e bussa almeno qui,
alle mie porte.
 

luna_appesa_gru
 



NCCP ‘o viento

CANZONE DELL’ALBA

 
Ottobre…
Fari lontani nella nebbia bassa.

In alto, lassù, tutto il sereno
lascia osservare anche da lontano.

Qualcuno esce col freddo,
compra il giornale
si stringe nelle spalle
va al bar per un caffé.

Noi con il cane
– mano al guinzaglio
e l’altra nella tasca –
i passi infreddoliti.

Io guardo in alto,
mi tremano i ginocchi…

E mando un bacio al cielo
là, verso i tuoi occhi.
 


alba1
 


Marmalade – Reflection of my life


RACCOMANDAZIONI SDRUCCIOLE

Eccovi poche raccomandazioni sdrucciole:
– cercare di provare le vertigini
– non aspettarsi fatti memorabili
– non attaccarsi a tante cose futili
– cercare di vincere dei limiti
– non dare peso a uomini ridicoli
– intenerirsi davanti a un fatto piccolo
– ridere forte senza vergognarsene
– trovarsi nella testa della musica
– danzarsela ogni tanto a tempo debito
– cercare di restare un po’ selvatici.

Sarà che è il solo modo che ho di vivere,
ma proprio io non so come scrollarmelo.

Specie se lavorate con i piccoli
non invecchiate, fate un poco i discoli!
Dai, fatevi venire le vertigini
e – fatevelo dire – innamoratevi.

Degli alberi.
Del blues.
E dei poeti.


small_fearless


jimmy reed – you’ve got me dizzy

I PENSIERI DEI RAGAZZI SONO I PUGNALI

Questa è una piccola inchiesta effettuata in occasione del movimento di protesta “Studenti aquilani uniti” dell’11 ottobre 2013. Ho dato ai ragazzi questo topic: “Perché ho sfilato in corteo per la mia città”. Estrapolo qui i contenuti più significativi.


• “Quando si chiede a un giovane aquilano che cosa desidera, lui risponde “vivere”. Non vorremmo più vedere container in giro: quattro anni ci sembra un tempo ragionevole. Vogliamo vedere almeno una piazza in cui i bambini rincorrono i piccioni. E io voglio un motivo per alzarmi la mattina”.

• “Cani, gatti e topi tutta la settimana. Noi, solo il giovedì e il sabato. Sono stufa di aspettare, voglio prendere il coltello dalla parte del manico. Voglio un posto di riguardo sulla vostra scrivania. Io voglio una possibilità, perciò devo andarmene. Voglio andarmene, perché ci tengo a me, e non combatto una guerra persa”,

• “Noi giovani siamo diventati invisibili agli occhi dell’Aquila. Io preferisco ricordarmela com’era prima e andarmene via”,

• “La città è diventata di tutti ma non è di nessuno. Chi ci va non ci tiene, perché non può toccarla. Se mi bendassero e mi mettessero nel “mio luogo” io non lo riconoscerei come avrei potuto fare prima, per esempio dall’odore dei cornetti caldi, o dall’ombra umida del campanile. Potrebbe essere qualsiasi altro luogo, perché tra me e lui non c’è più nessun rapporto. Il vero danno è stato distruggere i rapporti tra le persone, e poi tra le persone e la città. Che poi è la stessa cosa”.

• “La lotta di noi giovani è una lotta ad armi impari. Dovrebbero partecipare alle nostre proteste anche gli adulti, perché la città è di tutti. L’Aquila vive solo due sere a settimana e l’unica cosa che ci puoi fare dentro è ubriacarti per dimenticare almeno per qualche ora il degrado che ti circonda”.

• “Come prima cosa io vorrei indietro la mia casa. Vivo scaraventata in un paese, la mia adolescenza è stata sconvolta. Vorrei almeno un posto senza troppe pretese dove fare sport liberamente, dove vedere persone che passeggiano, anziani, bambini e cani che corrono. Prima ce l’avevo, l’hanno chiuso per rifarlo ma sarà chiuso al pubblico. Allora potevano lasciarlo com’era prima, almeno faceva il suo servizio”.

• “E’ la nostra città, ma noi che abbiamo 17 anni ci siamo vissuti finora come degli estranei. Non siamo una generazione che chiede cose frivole. Vogliamo struttura per incontrarci che non sia un bar o un negozio. Ci viene perfino detto che le corse degli autobus al di fuori dell’orario scolastico devono essere ridotte perché sono inutili. Per loro è utile solo il tempo che passiamo a scuola. Ma la mia vita non può essere tutta utile e non può essere tutta scuola. Io voglio che la mia città mi sia utile, che essa sia viva dentro la mia vita”.

• “Un “nostro luogo” è un posto dove, chi prima e chi dopo, ci si incontra senza darsi un appuntamento. Ora questi posti non esistono più e si sono ricreati come posti virtuali sui social: “Quelli di Via Strinella”, “Quelli del Castello”. Ci si parla sui social. Fa tristezza, è tutto falsato”.

• “Vogliamo risposte concrete. Le autorità devono aiutarci ad uscire da questa situazione. Non sarà un gruppo di ragazzi a cambiare le cose, non ce la faremo, è troppo complicata la questione”.

• “Chiediamo luoghi di incontro, dopo quattro anni di attesa, strutture, spazi polifunzionali, adibiti al divertimento e all’istruzione. Eventi, concerti, serate. Eventi che valorizzino il territorio come gite, viaggi, escursioni, visite guidate”.

• “L’unica cosa di cui sono convinta, in questa confusione che ho dentro, è che non voglio mai più avere la parola “precarietà” nel mio futuro”.

• “Esci, bevi, ti ubriachi, ti dimentichi per un po’ di dove ti trovi e al mattino ricomincia tutto com’era prima. Io vivo in un paese e qui c’è un bellissimo spazio polifunzionale dove ci sono computer, rete Internet, sala studio, sala musica e sala relax. Perché queste cose non si possono fare anche all’Aquila? Quando i miei compagni di classe mi telefonano per chiedermi di scendere all’Aquila io gli dico: “ma che ci vengo a fare?”. Però se non possiamo incontrarci non possiamo neanche organizzare qualcosa di coinvolgente, qualcosa che ci faccia sentire vivi”.



okkupaz




Li ffigliole. Villanella a ballo. NCCP.


SE FOSSE STATA FACILE LA VITA

Se fosse stata facile la vita
col padre del mio cuore
l’avrei ricostruita.

Amai di lui
quello che ancora vedo:
quell’allegria sfacciata,
l’essere da parte,
il non volere mai una coccarda,
la sua genialità forte e testarda.

Di lui odiai
il non capirmi mai.

Forse portammo pesi esagerati,
una valigia gonfia che s’aprì
e poi fu sparsa al vento:
i sacrifici, tutti quei progetti
se l’è ingoiati questa terra dura.

Ma l’onestà per noi fu più della paura.
E il nostro viale diventò due strade.

Mogli e mariti mano nella mano
li puoi vedere ridere da mattina a sera:
e sembrano la pubblicità
della dentiera…

Ma noi sappiamo quanto si raddoppia
la solitudine dentro ad una coppia.

E non si finge, noi,
si preferisce
la dignità, il rigore, la poesia:
questo conforto della civiltà
fatto d’una grandezza tutta tua e mia.

Ma pure se fosse facile la vita,
padre del cuore mio,
tu mi conosci e sai.

Quando sono partita
io non ritorno mai.



gianni (1)



Banco Del Mutuo Soccorso –


NON SO PIU’…

Riflessioni di una sera d’atunno
su un divano bianco
con l’amica mia
Annalucia

Non so più attraversare una strada
Non so più l’odore del caffè davanti a un bar
Non so più passeggiare su un marciapiedi
Non so più l’odore dei vicoli
Non so più chiedere per trovare una casa
Non so più la scia di buono davanti a una profumeria.

Noi si vive in mezzo a una strada a scorrimento veloce.
E non sappiamo più dire la parola
città…


piazzaviva



New Trolls – Quella carezza della sera


NON SERVE CHE TU SCRIVA, ALDA

Non serve che tu scriva, Alda
ad un uomo
parole che col cuore pensi forte.

Non che tu tinga nuvole d’azzurro
e che ricopra
di petali il suo letto.

Quando rinasci, Alda,
tieni cucito tutto tutto stretto
dentro le labbra tue.
Nessuno ti dirà che sei una pazza,
nessuno più ti chiude in manicomio.

Quando rinasci, Alda,
giura davanti a Dio: fai
come non so fare io.
 

aldamerini



MOONCHILD – King Crimson

RICORDATI DI DIMENTICARMI

 
La magia passa e va,
canali che la portano
altri che la rubano.

Semplice.
Asciugati la bocca ora,
la fonte è secca.

Per salvarti
o per assolverti
ogni giorno dovrai
ricordarti di dimenticarmi.

La foglia di fico
ora torna a nascondere te nudo.

Per salvarti
o per assolverti
ogni giorno dovrai
ricordarti di dimenticarmi.

La magia,
come il fumo dell’incenso,
è volata via.

Per salvarti
o per assolverti
ogni giorno dovrai
ricordarti di dimenticarmi.

Per salvarti
o per assolverti
ogni giorno dovrai
ricordarti di dimenticarmi.
 

rebecca
Black magic woman Santana



Ed Sheeran – The A team

COME ASCANIO

Non scrivo poesie:
io faccio sedie.

Venite qui a provarle,
coraggio su,
sedete!

Non ho pretesa alcuna,
son solo un artigiano
le faccio e le dimentico,
ci ho preso anche la mano.

Voglio che siano comode,
che vi ci riposiate,
che diano impulso energico
per quando poi vi alzate.

Cercate qui la vostra,
che ci si sta da dio

ma solo se c’avete
il fondoschiena come il mio…
 


teo225

 


Looking out my backdoor – Creedence Clearwater Revival


NON SEMPRE MI AMARONO

 
Non sempre mi amarono quelli
che dissero di amarmi.

Alcuni scelsero al mio posto,
cioè per il mio bene.
Bene non seppi
di chi fu quel bene.

Altri ci furono,
che la parola amore
non seppero mai dire.
Barche con grandi vele
ammainate,
che non conobbero mai il mare.

Anche chi m’adorò come regina
ebbe a negarmi quello che io sono.
Mi tolse un po’ di anima,
e non mi chiese mai perdono.

Altri mi videro madonna,
mi tolsero la carne.
Ed altri strega,
ciechi del mio cuore.

Va bene a chi non sa.
Va bene a chi è.

L’amore non ha paura,
lui non possiede niente.
Sai che non ti santifica,
sai che non ti pretende.

Quanto più grande è un uomo
che parla poco
e che conosce il mare.

Ha la tua stessa musica
e occhi per capire.

Con la sua voce calda
lui parla il nome tuo,
soltanto quello dice,
e tu gli dici il suo.

Tende la mano
morbida,
fa cenno
di ballare

e in lui ti riconosci
così,
senza parlare.
 


lunalbero
 



Shawn Phillips – Woman KeepOn Sleepwalker Song For Mr C.


NOTIFICHE DI POETICA

E’ di moda la fretta
anche nel leggere le storie.

Ma le storie non hanno fretta.

Le banche hanno fretta,
i soldi hanno fretta.

Le storie vogliono il tempo della notte
per guardare la luna
che non ha mai fretta.

Vogliono il tempo
del cerchio intorno al fuoco
e l’attesa
degli occhi sgranati.

Ma io ho fretta.

Fermatemi,
ho fretta
ho fretta,
ho fretta e non so perché.

Dentro di me
la notte
e la luna nel pozzo
non ci sono più:
guardo
e trovo
tantissimi
piccoli

haiku…
 



geisha3

 


The Smiths Stop Me If You Think You Heard This One Before

CANTICO DEL VIAGGIATORE GENEROSO

Un uomo passò per andarsene.
Ripassò per tornare una volta.
Poi tornò, ma solo per ripassare.
E tornò ancora, solo per salutare.

Poi se ne andò per sempre.

Ma mi lasciò un regalo qui, sul comò:
le sue scarpe, quel viaggiatore mi donò.

E fu a me, proprio a me
che lui le regalò.




scarponi





NOI CHE CI METTIAMO L’ANIMA

 
Avanti, raccogliamo i nostri stracci!

Ora fermiamo il vulcano che abbiamo nella testa
e cerchiamoci un amore.

Cerchiamoci un amore da tenere stretto,
che nessuno ce lo rubi di notte.
Dev’essere bello come quello delle canzoni,
deve tenerci la testa per aria a volare
e i piedi ben saldi per terra a camminare!

Dai amore, dai,
salvami dalla pazzia delle ferite
di questi anni rubati,
vissuti con trecento croci e senza muri.

Dai amore, alza il bicchiere dai
prendimi tutti gli occhi che ho
e tira avanti lontano da casa.

Siamo un manipolo di eroi senza nome
con un amore per non impazzire,
lontani da casa
siamo strade messe lì a marcire.

E siamo forti,
siamo davvero forti
noi che ci mettiamo l’anima

come gli eroi.
 

eroi
 


The Cure – Friday I’m In Love

PROPOSITI IN ANTITESI

 
Non voglio più leggere.
Non voglio più scrivere.
Non voglio più raccontare.
Non voglio più sentire il blues.
Non voglio più scrivere poesie.

Voglio solo starmene qui
a dire tutte le cose
che non voglio.

Poi,
numerandole
a una a una,
voglio accorgermi
piano piano
che le voglio ancora.

E le voglio ancora fare
dalla prima all’ultima
fare e rifare
vivere scrivere raccontare…

E voglio Te.

Forte forte,
ancora e ancora
lo voglio fare e rifare
finché avrò fiato

per respirare…

 

correre
 

Genesis – Horizons

INTERFERENZE AUTOMATICHE

Mi porta dove vuole,
il mio cane.
Scandisce il mio tempo,
mi faccio comandare,
non ho fretta,
ho tempo
ho tutto il tempo
più niente affidando al domani.

Chiudo la porta e giro la chiave,
io senza parlare
lui senza abbaiare.

Ho vino,
castagne
e un letto di morbide foglie.

Il mio cane scandisce la strada,
lui senza abbaiare,
io senza parlare.

La mia capanna è calda,
e le ombre cadono più lunghe dall’alto dei monti.

Colori di fuoco,
terra bruciata,
anima strappata.

(Così decise Venere, cui piace con crudele scherzo
appaiare forme e animi)

Legna da ardere,
porta accostata,
sabbia bagnata

… dove poggia il suo candido piede da sola
colei che chiamavi tua dea.



teo_io_piede

(The battle of Evermore)